top of page
Immagine del redattoreDomenico Antonio Lamanna Di Salvo

Assegno divorzile da rivedere in presenza di proprietà esclusiva di immobili

L'istituto della separazione e del divorzio è, a tutt'oggi, considerato da molti una sorta di "polizza sulla vita", nonostante i cambiamenti in ambito sociale, economico e culturale.

Uno dei tasti più dolenti dei conteziosi familiari è sicuramente il cosiddetto assegno divorzile, sul quale gli Ermellini si sono espressi diverse volte e sul quale noi abbiamo un orientamento ben chiaro: l'assegno divorzile deve essere disposto in particolarissimi casi da valutare nel caso concreto e non può continuare ad essere oggetto e causa di fallimento, mandando sul lastrico l'ex partner.

Recentemente, la Suprema Corte ha mostrato attenzione a queste considerazioni, che oramai in dottrina diventano sempre più pressanti. In particolare, la recente sentenza della Cassazione (Cass. n. 11787/21) precisa che il Giudice è tenuto a valutare "se e in quale misura l’esigenza di riequilibrio [delle condizioni degli ex coniugi, cui è funzionale l’istituto dell’assegno divorzile] non sia già coperta dal regime patrimoniale prescelto". Ed invero, se i coniugi hanno optato per la comunione, ciò potrà aver determinato un incremento del patrimonio del coniuge richiedente, tale da escludere o ridurre la detta esigenza. In altre parole, l'assegnazione di beni immobili all'altro coniuge diminuisce conseguentemente l'assegno divorzile, eliminando così quelle sperequazioni che, purtroppo, sono il pane quotidiano di un avvocato matrimonialista/divorzista.

Ricordiamo,in primis, il matrimonio è un sacramento e non un investimento assicurativo!



Komentáře


bottom of page